Nuove “scadenze” per enti pubblici e imprese dopo il D.L. 1/2012 (“Decreto Liberalizzazioni”)

di Massimiliano Lombardo

1. Premesse

Il D.L. 24 gennaio 2012 n. 1, cd. “Decreto Liberalizzazioni” o “CrescItalia” (G.U. del 24.1.2012 n. 19), recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, apporta l’ennesimo “ritocco” alla disciplina dei servizi pubblici locali (“SPL”) di cui al D.L. 13 agosto 2011 n. 138 (cd. “Manovra di ferragosto”).

Le novità introdotte dal Decreto, in attesa di conversione, lungi dal conferire maggiore chiarezza all’esistente quadro in materia di affidamento e gestione dei SPL, accrescono l’incertezza e le perplessità degli operatori, chiamati il più delle volte ad una difficile opera di raccordo tra disposizioni - generali e speciali - spesso contrastanti nonchè al rispetto di un “calendario” vago e mutevole, in grado di destabilizzare anche le più salde intenzioni di sviluppo e investimento.

Tale contesto vede prossimi i termini di scadenza entro cui regioni, enti locali e imprese devono provvedere a dare avvio alla fase “a regime”, caratterizzata, in particolare, dall’affidamento dei servizi mediante gara e dalla cessazione degli affidamenti diretti preesistenti.

Tra i principali “adempimenti” ad essi richiesti dai Decreti sopra citati hanno particolare rilievo le prescrizioni relative alla determinazione degli ambiti territoriali ottimali, all’adozione della cd. “delibera – quadro”, al regime transitorio.

continua a leggere su Mediappalti.it