Il D.L. 5/2012 sulla semplificazione e lo sviluppo: novità in tema di procedimento amministrativo e appalti pubblici

di Francesca Scura

1. Principi e finalità

Con il D.L. 9.2.2012 n. 5, recante "Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo" (G.U. n. 33 del 9.2.2012 –Suppl.to Ord.rio n. 27), è stato varato dal Governo l’atteso provvedimento sulle semplificazioni, ribattezzato dal Presidente del Consiglio dei Ministri come "Decreto semplificaItalia".

Dei “precedenti” normativi in tal senso si rinvengono nel D.L. 112/2008, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, e nel D.L. 200/2008, recante Misure urgenti in materia di semplificazione normativa.

Di più vasto raggio è però il D.L. 5/2012, in vigore dal 10.2.2012, che reca, nei tre titoli di cui si compone, un’ampia serie di misure di semplificazione generale, per i cittadini e per le imprese (titolo I), nonché specifiche disposizioni di sostegno e impulso allo sviluppo del sistema economico (titolo II), chiudendosi con disposizioni transitorie e abrogative (titolo III).

A giustificare la “straordinaria necessità ed urgenza” del nuovo Decreto vi è il “fine di assicurare, nell'attuale eccezionale situazione di crisi internazionale e nel rispetto del principio di equità, una riduzione degli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese e la crescita, dando sostegno e impulso al sistema produttivo del Paese” (Preambolo)[1].

La nuova disciplina riguarda i settori più disparati, introducendo, tra l’altro, disposizioni in materia di procedimento amministrativo (art. 1), credito di imposta (art. 5), circolazione stradale (art. 11), lavoro (artt. 15-19), appalti pubblici (artt. 20-21), ambiente (artt. 23-24), agricoltura (artt. 25 ss.), PEC (art. 37), privacy (art. 45), innovazione, ricerca, istruzione, turismo e infrastrutture energetiche (artt. 47 ss.)[2].

In questo quadro, le conclamate finalità di semplificazione e di sviluppo del sistema si pongono come “filo conduttore” dell’intero provvedimento, cui le citate disposizioni fanno tutte richiamo.

In attesa di una conferma del testo del Decreto in sede di conversione, considerando peraltro che numerose disposizioni hanno carattere meramente ricognitivo di altre vigenti e che molte altre rinviano a fonte secondaria l’adozione di misure con termini significativamente distanti nel tempo, si esprimono in questa sede alcune considerazioni con particolare riguardo alle novità introdotte in materia di procedimento amministrativo e di appalti pubblici.

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