Le nuove misure sul ritardo dei pagamenti e sulla certificazione dei crediti della PA
di Paola Cartolano
1. Premesse
Il primo gennaio 2013 sono entrate in vigore le disposizioni di cui al Decreto Legislativo 9 novembre 2012, n. 192 (di seguito per brevità “D. Lgs. n. 192/2012”) il quale recepisce la direttiva 2011/7/UE del 16 febbraio 2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese, e tra Pubbliche Amministrazioni e imprese, attuando così la delega conferita al Governo con l’art. 10 della L. n. 180/2011 (cd. Statuto delle Imprese).
Nonostante l’art. 12 della predetta direttiva 2011/7/UE abbia fissato il termine per il recepimento della direttiva al 16 marzo 2013, l’Italia - considerata l’importanza della normativa nonché l’opportunità peculiare di garantire, in un momento di crisi economica, le imprese e più specificatamente le piccole e medie imprese - ha anticipato al primo gennaio 2013 l’attuazione della relativa disciplina.
Particolare rilievo riveste il D. Lgs. n. 192/2012 in quanto riscrive il Decreto Legislativo 9 ottobre 2002 n. 231 (di seguito per brevità “D. Lgs. n. 231/2002”), creando un “doppio binario”: da un lato le transazioni tra imprese e dall'altro quelle in cui il debitore è un ente pubblico o equiparato.
L’importanza del suddetto intervento legislativo deriva anche dalla circostanza che lo stesso D. Lgs. n. 192/2012 viene a sommarsi ad altre recenti misure adottate dal Governo – quali, ad esempio, la certificazione dei crediti della Pubblica Amministrazione (di cui si dirà nel prosieguo) – che rispondono al chiaro intento di cercare di aumentare la liquidità del sistema produttivo, agevolando i creditori della Pubblica Amministrazione nell’attuale congiuntura economica.
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